Versi del non riposo
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Descrizione
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Nella poetica del non riposo le cose stanno nella vita, ma la morte si annida nelle cose. Sembra vincere un senso di erosiva inspiegabilità, di vacuità dell’esistenza. “Le cose sono inutile fervore” spiega puntualmente il poeta. “Io è un altro e gli altri sono fantasma” (con la desinenza in-a, quasi fantasmata percettivi) e dunque, per sillogismo, l’Io è un fantasma. Tutto sembrerebbe niente, in una smaccante contraddizione ontologica. Chiamo“fiore del niente” il risultato estetico e musicale di un lungo e sagace lavoro poetico che è anche il distillato di una ventennale meditazione su un tema cardine della riflessione filosofico-poetica moderna, quello del nulla. (Dalla postfazione di Daniele Moretto)